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IL PRESIDENTE DE LUCA : “ IN CAMPANIA PICCO A FINE MARZO, TRA QUALCHE ORA LA DECISIONE PER IL BLOCCO TOTALE”

11 marzo 2020 ora 12,43

 

Redazione Avellino Tv7 – Oltre mezz’ora ai microfoni di Radio Crc per fare il punto della situazione in Campania. Vincenzo De Luca ha analizzato le varie sfaccettature del contagio annunciando nuove misure, tra cui spicca quella del divieto alle consegne a domicilio. Di seguito tutti i temi affrontati dal Governatore della Campania: 

Quadro – “Il quadro della situazione è chiaro. Ieri sera contavamo 147 persone contagiate, nove in più del giorno precedente. Ovviamente la situazione dei contagiati aumenta di giorno in giorno, tuttavia appare governabile per il momento.

Rientri – “Come sapete sono rientrate migliaia di persone dal nord, ne abbiamo identificate 1733, che sono in isolamento domiciliare. Ne approfitto per esortare gli altri a segnalare il proprio domicilio e a restare a casa. Se dovessimo avere una percentuale elevata tra queste persone rientrate, la cosa diverrebbe complicata”

Personale sanitario – “La cosa che preoccupa è il numero di contagi relativo ai medici. Abbiamo già 6 medici positivi alla Federico II, non un buon dato. Mi preoccupa poi la mancanza di sangue, abbiamo 7 bambini in attesa di trapianto di midollo al Santobono e c’è poco sangue disponibile. Ne approfitto per lanciare un appello a tutti i donatori, bisogna fare in modo che non ci sia una carenza di sangue”. 

Tamponi anche a Salerno e Avellino – “Ieri sera abbiamo avuto l’autorizzazione per altri due laboratori per fare i tamponi, per ora l’unico è quello del Cotugno. Bisogna avere prudenza, ho avuto notizia che ci sono laboratori privati che hanno fatto tamponi a pagamento, pregherei tutti di farlo con serietà. Da stamattina abbiamo, oltre al Cootugno, anche il laboratorio del Moscati di Avellino e del Ruggi di Salerno”

Rigore – “L’unica possibilità è data da misure di carattere generale. Chiudere attività economiche, ridurre contatti personali, chiudere l’Italia per due settimane. Se questo tentativo riesce, noi freniamo il contagio. Se questo tentativo non riesce, avremo una situazione drammatica con pazienti in crescita in maniera esponenziale essendo consapevoli che non ci saranno posti letto per tutti. Ogni cittadino deve avere il massimo di rigore e aiutare il Paese, oltre che la sua famiglia”. 

No a consegne a domicilio – “Ieri ho fatto l’ordinanza per quanto riguarda barbieri e altre attività. Mi è stato chiesto dai ristoratori se dopo le 18 sia possibile consegnare pizze da asporto. Io dico di no, perché se tutti consegnassero pizze a domicilio, ognuno farà come minimo dieci consegne. Se dieci consegne le fanno cento pizzerie per venti giorni, sono duemila contatti. Con una sciocchezza crei un’occasione per il contagio. Quando dico che bisogna mettere in campo misure rigorose, vuol dire che in questo momento le mezze misure non servono”. 

Dramma – “Al nord siamo già nella situazione che un medico debba decidere chi ricoverare in terapia intensiva tra due pazienti che hanno diversi traumi. I medici stanno decidendo chi deve vivere e chi deve morire, è drammatico. La situazione è questa, dobbiamo sapere che ognuno di noi ha il dovere di dare una mano. I cittadini di Napoli ieri hanno dato una straordinaria prova di compostezza, ieri in città non circolava nessuno”. 

Chiusura totale – “Ho formalizzato due giorni fa la chiusura degli esercizi commerciali alle 18, Lombardia e Veneto fanno bene a chiedere di interrompere tutte le attività economiche per due settimane. L’importante è che si freni il contagio altrimenti ne risente anche l’economia. Bisogna però tener conto che in Lombardia c’è una situazione più drammatica della nostra, valuterò nelle prossime ore se chiedere anche io la chiusura di tutto anche per la Campania”.

Piano B – “Stiamo lavorando per essere pronti anche qui in caso di esplosione del contagio. Abbiamo 320 posti disponibili in terapia intensiva, stiamo provando a raggiungere quota 590. Ho detto ai tecnici che dobbiamo fare l’ipotesi più grave e preoccupante che riusciamo a immaginare. Siamo impegnati a fondo per concretizzare questo aumento. Dobbiamo innanzitutto assumere 1600 persone tra medici, infermieri e collaboratori. Poi attrezzare ciascun posto letto. Il Governo sta facendo un acquisto di 2000 ventilatori a livello nazionale, noi proviamo ad acquistare macchinari in maniera diretta, abbiamo acquistato 50 macchine per la ventilazione, poi attendiamo aggiornamenti dal Governo. Bisogna lavorare in maniera ossessiva, in una settimana vogliamo raggiungere 590 posti letto disponibili. Non che dobbiamo occuparli tutti, ma dobbiamo ragionare nell’ottica di un’eventuale emergenza assoluta. Preferisco essere prudente e prepararmi per tempo, lavoriamo su un’ipotesi Lombardia sapendo che abbiamo una popolazione di due terzi rispetto a quella lombarda”.

Picco – “Per i rientri che abbiamo avuto, mi aspetto che per la fine di Marzo avremo il picco di contagiati nella nostra regione. Abbiamo tanti problemi a margine delle questioni fondamentali. Ma tutto quello che si può rinviare, rinviamolo”.