Nello scenario tracciato da Marcello Rodia i locali “sotto casa” saranno quelli che rappresenteranno il futuro dei consumi Horeca (acronimo di Hotellerie-Restaurant-Café, utilizzato in ambito commerciale) e si baseranno su una clientela di residenti.
Come sarà il fuori casa post crisi Coronavirus?
Lo abbiamo chiesto a Marcello Rodia, funzionario aziendale, autore del libro “Barista di successo), esperto del settore Ho.Re.Ca. che analizza innanzitutto la situazione attuale. «Tutti i servizi legati al fuori casa – afferma – che non può fare scorte, a differenza di chi produce beni, che potrà vendere quando riprenderà la domanda, stanno registrando una perdita secca. Ma per il futuro sono ottimista. Passata l’emergenza e il primo periodo di smarrimento, credo che i consumatori torneranno con piacere ed entusiasmo in bar, ristoranti e luoghi pubblici, dopo il lungo confinamento domestico. Ci sarà una forte crescita della domanda, che potrà rappresentare una boccata d’ossigeno per il settore. Per gli hotel, purtroppo, sarà più complicato, a causa della perdita del flusso di turisti stranieri. Dovranno quindi basarsi esclusivamente sulla domanda interna ed individuare soluzioni alternative».
ASCESA DEL DELIVERY E DEI BAR “SOTTO CASA” PURCHE’ FORMATI.
Per Rodia il tempo sarà la variabile fondamentale: «Più l’economia rimane ferma, più si creano problemi di natura economica generale. È chiaro che dovrà esserci un massiccio intervento di sostegno da parte del governo. Sicuramente aumenteranno le chiusure: il tasso di mortalità già alto dei pubblici esercizi aumenterà ancora di più». E’ finito il tempo delle comparse, nulla sarà come prima, dovremmo diventare attori protagonisti della nostra attività.
Chi vorrà gestire in modo adeguato il futuro, che sia un bar o un ristorante cambia poco, dovrà investire il proprio tempo nella formazione e nel marketing l’unica chiave di successo per la propria attività. Noi con il metodo Barista Di Successo.
Questa situazione di emergenza potrebbe rappresentare definitivamente il trampolino di lancio anche per il delivery che aumenterà secondo una sua traiettoria di crescita strutturale.
Un aspetto importante, secondo Marcello Rodia, è rappresentato dalla diffusione dello smart working: «Questo periodo ci ha fatto capire quante cose non volevamo fare in remoto, che in realtà si possono fare. Certamente alcune attività rimarranno in smart working, ma il settore HoReCa subirà meno il cambiamento, in quanto le abitudini dei consumatori rimarranno le stesse, anzi ci sarà uno spostamento della domanda per i locali “sotto casa”, complice anche il ribasso dei fitti, che ne potranno trarre diversi vantaggi».